Una seconda famiglia
per bambini da 6 mesi a 3 anni
Accogliamo i bambini fin dal loro primo sguardo sul mondo, appena compiuto lo svezzamento che “segna” il primo distacco dalla mamma.
Questi mesi sono importanti e delicati per la crescita dei bambini. In poco tempo dentro e fuori di loro avviene una rivoluzione e cambiamenti che non avranno eguali per il resto della vita. Tutto ciò in cui si imbattono (persone e cose) sono fondamentali per i loro passi di crescita, senza grandi sovrastrutture accolgono dentro di sé quanto di importante occorre per affrontare il mondo e la vita.
Unico vero obiettivo del nido è accompagnare i bambini con amorevolezza, pazienza, fiducia nell’avventura della scoperta di sé e delle cose intorno.
Senza un adulto (testimone, custode, esempio) che si mette in relazione con loro non può avvenire l’esperienza di aprirsi all’altro da sé e scoprire se stesso.
E’ lo sguardo buono di un adulto che comunica con certezza “Tu esisti e sei amato”. L’IO si scopre attraverso un TU. Nella certezza affettiva che scaturisce dal legame, il bambino si apre al mondo esterno e comincia strutturare il proprio IO.
L’adulto non è uno spettatore ma un soggetto attivo quanto il bambino: attende i passi di crescita, li riconosce, li conferma. Entra nel gioco con piacere. Dà voce al pensiero del bambino. Predispone per lui una strada da seguire.
Al nido creiamo contesti, occasioni e predisponiamo il tempo e lo spazio per favorire l’apertura del bambino al mondo e alle cose. Con le nostre proposte desideriamo far crescere il senso di appartenenza del bambino: al Creatore, alla sua famiglia, ai suoi amici, al suo paese, alla tradizione.
I ritmi della giornata sono stabili, la varietà delle proposte e la loro ricchezza si basa su esperienze concrete che i bambini possono fare, spesso legate alla ciclicità del tempo e delle stagioni insieme a tutti i contenuti che la nostra tradizione ci ha consegnato arricchiti dalle novità che la realtà sempre regala.
“Dio crea, l’uomo lavora, il bambino gioca”
A che cosa “serve” il gioco?
A rimettere in ordine la realtà dandole valore e significato oltre che valore ai sentimenti. Per conoscere, il bambino ha bisogno di toccare, di guardare, di agire con il proprio corpo.
Caratteristica del gioco è l’assenza di finalità immediate. Il gioco vero produce piacere e senso di libertà.
Il gioco del bambino è un “trafficare” più che con le cose, con i propri pensieri, con le sensazioni, con le esperienze vissute per poi riordinarle nella propria coscienza e nella propria mente.
Il gioco si colloca in una dimensione relazionale.
Le esperienze del gioco potrebbero essere perse senza un adulto che le osserva, le condivide, le ospita nella sua mente, le ripropone al bambino in momenti successivi.
In questo modo lo sguardo dell’adulto contribuisce a rendere il bambino cosciente del valore che ha come persona. Egli svolge una funzione di supporto alla memoria del cammino di crescita che il bambino compie.
Come ci divertiamo al nido?
Manipolazione
Pongo, farina, riso, legumi, pasta, creta ecc. Per fare esperienze sensitive e percettive coinvolgendo pensiero e azione e per potenziare le abilità oculo-manuali. Per scoprire come sono fatte le cose e come si possono usare assecondando la creatività.
Attività grafico-pittoriche
Pennelli, pastelli, matite, spugne, carta, colori a dita, frutta, verdure ecc. Per favorire l’espressione delle proprie esperienze, delle emozioni e della propria creatività usando “linguaggi” comunicativi diversi.
Narrazione
Racconti, fiabe, filastrocche, burattini, travestimenti ecc Per favorire l’immaginazione, la fantasia, la creatività. Per comprendere meglio la realtà, per affrontare le paure. Per arricchire il pensiero e il linguaggio.
Gioco euristico
Sacche con materiali diversi. Per dare spazio alla curiosità, affinare le capacità logico-deduttive, iniziare a classificare e differenziare.
Gioco simbolico
Casetta, negozio, parrucchiere, falegnameria, ufficio ecc. Per rivivere e dare significato alle esperienze quotidiane immedesimandosi in diversi ruoli.
Sonoro-musicale
Materiali diversi che producono suoni e rumori, strumenti musicali, ascolto. Per accostare i bambini ai fenomeni sonori che li circondano. Accrescere il piacere di ascoltare musica e provare a riprodurla con la voce e con gli strumenti a disposizione.
Psicomotricità-movimento
Tappeti, cuscini, panche, palloni, cubi di gomma, corde ecc. Per diventare più consapevoli del corpo e dello spazio. Per esercitarsi a raggiungere l’autonomia.
Gioco libero
All’interno e all’esterno. Per dare spazio alla libertà di agire e scegliere. Imparare a giocare con gli amici.
La famiglia
Intesa come primo soggetto educativo fonte di cultura e tradizioni di cui il bambino è portatore fin dalla sua nascita. E’ il punto di riferimento e di origine di ogni bambino. Il nido si propone di accogliere il bambino con tutta l’originalità e la specificità della sua famiglia, nell’intreccio di relazioni di cui è parte. Il nido è l’ambito della relazione, della cura, della compagnia.
La relazione
Rapporto del bambino con un adulto che lo introduce alla scoperta delle cose e al loro significato, ma anche relazione del nido con la famiglia perché solo nella condivisione del compito educativo il tempo passato fuori dalla casa è per il bambino possibilità di crescita.
La cura
Attenzione al singolo bambino, unico nella sua specificità, attenzione ai gesti quotidiani del ritmo della giornata, costruzione paziente di un clima affettivo, attenzione alle proposte e alle esperienze che aprono alla curiosità di scoprire il mondo; è lo sguardo buono di un adulto che sostiene il bambino nel suo cammino di crescita.
La compagnia
Il nido come luogo in cui compiere insieme un pezzo di strada. La strada della scoperta del proprio IO per il bambino e l’aiuto e la verifica fra adulti del compito educativo nel rispetto e nella stima di ciascun ruolo.
Il valore del metodo dell’azione educativa si fonda sulla necessità di continui momenti di verifica personale attraverso confronti collegiali, fra il gruppo delle insegnanti e la coordinatrice (collegio docenti) in cui vengono condivise le esperienze quotidiane vissute e si gettano le basi di ogni progetto didattico curriculare ed extra curriculare.
Struttura
Capienza fino a 45 posti, ambienti interni spaziosi e luminosi, atelier, spazi arredati per attività diverse, area esterna con giardino attrezzato a giochi.
Personale
Educatrici qualificate e in costante aggiornamento, coordinate da una direttrice, equipe psico-pedagogica composta da pedagogista, personale di segreteria e specialisti di inglese, musica, psicomotricità.
Iscrizioni
Colloquio su appuntamento con la coordinatrice telefonando al numero 039.6042172.
Apertura
Dal 01 settembre al 31 luglio da lunedì a venerdì, dalle 7.30 alle 18 (possibilità di scelta fra diverse fasce orarie)
La giornata
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